Ecocardiogramma Transesofageo
A differenza dell’ecocardio transtoracico convenzionale, l’ecocardiogramma transesofageo prevede l’introduzione di un piccolo trasduttore endoscopico attraverso l’esofago del paziente. Questa posizione più vicina al cuore consente di ottenere immagini più nitide e dettagliate delle strutture cardiache, migliorando la precisione diagnostica.
Quando effettuare l’ecocardiografia transesofagea?
Questa tecnica di imaging tridimensionale effettua uno studio morfologico e funzionale delle camere e delle valvole cardiache, quali contrattilità dei muscoli e flusso di sangue all’organo. Dall’ecografia transesofagea si ricavano infatti una serie di informazioni cruciali per la diagnosi e il trattamento di alcune patologie difficilmente diagnosticabili che coinvolgono il cuore. Tra queste figurano, per esempio:
- Stenosi, insufficienza, prolasso o altre anomalie delle valvole cardiache
- Dissezione, aneurisma, coartazione e altre patologie dell’aorta
- Emboli o masse nel cuore e nelle arterie polmonari
- Endocardite e altre malformazioni congenite
L’accertamento può essere utilizzato non solo qualora i risultati dell’ecocardiogramma transtoracico non siano esaustivi, casistica che riguarda soprattutto pazienti broncopatici o con protesi valvolari, bensì come screening preoperatorio per interventi chirurgici o altre procedure invasive.

Preparazione e sedazione, come funziona l’esame?
La preparazione all’ecocardiogramma transesofageo riguarda alcune raccomandazioni standard che hanno l’obiettivo di garantire che l’esame possa essere eseguito in maniera sicura ed efficace. È importante quindi informare il medico di tutti i farmaci che si stanno assumendo e di eventuali allergie, oltre al digiuno completo nelle 6-8 ore precedenti all’esame.
Durante l’ecocardio, il paziente viene sedato leggermente per via endovenosa o con uno spray orale con anestetico locale per garantire maggiore comfort e collaborazione. Lo strumento utilizzato viene inserito delicatamente nell’esofago sotto guida endoscopica, in modo simile a quanto avviene per la gastroscopia. Durante l’esame, lo specialista visualizza le immagini del cuore in tempo reale su schermo e registra le immagini pertinenti per la successiva analisi.
Nonostante la natura invasiva dell’esame, generalmente l’ecocardiografia transesofagea non fa male. Alcuni pazienti potrebbero tuttavia avvertire una sensazione di nausea o fastidio durante l’introduzione della sonda nell’esofago ma questa tende a essere temporanea e scomparire rapidamente nei momenti successivi all’esecuzione dell’accertamento.
Cosa non fare dopo l’ecocardiogramma transesofageo?
L’ecocardiografia transesofagea ha una durata complessiva di pochi minuti, al termine dei quali è opportuno non bere e non mangiare per altre 2-3 ore, non guidare o svolgere attività che richiedano un’attenzione particolare data la possibile alterazione e riduzione dello stato di vigilanza.
Massima sicurezza e tempi di attesa brevi
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