Un abbraccio di parole
La poesia è molto più di una semplice forma d’arte. È un ponte che ci connette a noi stessi e agli altri, trasformando emozioni, pensieri e intuizioni in un’esperienza profondamente curativa. Per chi scrive, rappresenta un processo creativo e liberatorio; per chi legge, un’occasione di ascolto e riflessione che consola, stimola e guarisce. In tutte le sue forme, la poesia è una preziosa alleata del benessere emotivo e psicologico, capace di accompagnarci verso una maggiore consapevolezza di noi stessi.
Scrivere poesia è un atto intimo, un momento in cui il caos interiore prende forma, diventando ordine e bellezza. Attraverso i versi, emozioni profonde come dolore, rabbia o paura trovano uno spazio sicuro per essere esplorate e trasformate. Allo stesso tempo, sentimenti positivi come gioia, amore, speranza e meraviglia si riversano sulle pagine, illuminando il nostro mondo interiore. Non occorre essere poeti esperti: ciò che conta è dare voce ai sentimenti, lasciandosi guidare dal potere trasformativo delle parole. La poesia, per sua natura, è capace di trasformare il linguaggio e aprirlo a nuovi significati. Attraverso immagini, metafore e analogie, permette di raccontare e raccontarsi in modo obliquo, quasi in codice, rendendo sopportabili anche i desideri e le paure più profonde.
Questo processo di scrittura poetica guida verso la creazione di una mappa personale, un mezzo per decifrare e comprendere il proprio io sommerso.
Il processo creativo della scrittura poetica offre un effetto catartico, simile a quello di un giardiniere che cura e pota una pianta: liberarsi di ciò che non è essenziale permette di fare spazio a nuove prospettive, rafforzando la capacità di affrontare le sfide della vita.
Anche leggere poesia è un’esperienza significativa. I versi di un poeta spesso riflettono le emozioni più profonde di chi legge, offrendo parole per sentimenti che talvolta restano inespressi. La musicalità, il ritmo e le metafore evocano immagini che confortano, ispirano e stimolano la riflessione. Questo atto di lettura, oltre a favorire introspezione, può calmare la mente, rilassare il corpo e rigenerare l’anima, simile a una meditazione che ristora e riequilibra.
La poesia nasce da esperienze personali e offre uno spazio unico per esplorare il proprio mondo emotivo. Scrivere e leggere versi permette di affrontare il dolore, celebrare la bellezza della vita e intraprendere un cammino di crescita personale, oltre ad essere un potente atto di condivisione che crea empatia e che ci fa sentire meno soli.
E non è solo una pratica individuale: la poesia può anche diventare uno strumento per affrontare disagi emotivi e psicologici. La poetry therapy, o “poesiaterapia”, affonda le sue radici in epoche remote, quando l’uomo ha iniziato a utilizzare le parole come strumento di guarigione e crescita personale. Nei rituali dell’antichità, sciamani e sacerdoti intonavano poesie per il benessere della tribù o del singolo… Il dio greco Apollo, simbolo della poesia e della medicina, ci ricorda quanto siano intrecciati arte e cura… Nei secoli, figure come Sorano, medico romano del I secolo d.C., hanno formalizzato questo legame, prescrivendo tragedie per i maniacali e commedie per i depressi, confermando la forza trasformativa della poesia. Negli anni Sessanta e Settanta, con l’evoluzione della psicoterapia di gruppo, la poesiaterapia ha trovato nuova linfa, dimostrandosi uno strumento versatile e potente nelle mani di terapeuti e professionisti di vari ambiti, che hanno scoperto come scrivere o reagire a versi altrui non solo favorisca la connessione con il proprio mondo interiore, ma stimoli la crescita emotiva e il benessere psicologico. Questa pratica si è dimostrata particolarmente efficace in contesti educativi, riabilitativi e creativi, trasformando le parole in un ponte tra mente e cuore, tra pensiero e guarigione. Tra i pionieri moderni di questa disciplina, spicca Eli Greifer, poeta illuminato, farmacista e avvocato di professione, che nel 1928 avviò una campagna per dimostrare il potere terapeutico della poesia: la sua visione ha ispirato generazioni di professionisti, consolidando la poetry therapy come una pratica che non si limita a curare ferite emotive, ma celebra l’essenza stessa dell’essere umano.
Ma la bellezza della poesia sta nella sua universalità, perché non è riservata solo a chi vive situazioni di disagio emotivo: è accessibile a chiunque e può accompagnarci in ogni fase della vita, dalla culla alla vecchiaia. Le ninne nanne che ci consolano da piccoli, i versi che ci ispirano da adulti, le parole che danno conforto nelle fasi più difficili: la poesia è sempre lì, pronta a sostenerci.
In un mondo frenetico che spesso ci spinge a produrre e correre, la poesia ci invita a fermarci, respirare e ascoltare. È un viaggio che esplora il nostro mondo interiore, aiutandoci a riscoprire chi siamo. Scrivere o leggere poesie diventa così una pratica di cura profonda, capace di donarci equilibrio e serenità.
Oggi sappiamo che difficoltà di attenzione, iperattività e impulsività fanno parte di un disturbo del neurosviluppo: l’ADHD. Questo disturbo influisce profondamente sulle attività quotidiane – scuola inclusa – e sulle relazioni con coetanei e adulti. Le cause? Non del tutto note, ma certamente complesse e multifattoriali.
C’è un bellissimo libro, “Domare il drago”, in cui l’autrice, Isabella Leardini, spiega come dentro di noi circoli una sorta di “inchiostro nero”, fatto di parole non dette, emozioni intrappolate e pensieri inespressi. Talvolta questo inchiostro trova una via d’uscita su un foglio di carta, in una nota sul telefono o in un messaggio incompiuto. Più spesso, però, resta nascosto, creando nodi profondi.
Partecipare ad un laboratorio di poesia e scrittura autobiografica offre un’opportunità unica per liberare questo inchiostro e trasformarlo in uno strumento di comprensione e cura, che ci permette di mettere a fuoco chi siamo e il senso del nostro cammino. La poesia diventa così uno strumento di trasformazione: come una pietra grezza, viene estratta, lavorata e infine incastonata, rivelando una bellezza preziosa che possiamo portare con noi come un talismano di consapevolezza.
Dal 31 gennaio al 2 febbraio 2025, la poesia si fa spazio a Cuneo con la prima edizione di POETICONI, il festival della poesia. Il tema scelto per inaugurare questa straordinaria avventura è l’abbraccio: un gesto semplice e universale che parla di vicinanza, conforto e condivisione.
L’abbraccio è poesia pura, capace di esprimere mille sfumature: può essere fraterno, amichevole, passionale. Tra gli appuntamenti più emozionanti da non perdere ci sarà Poesia a tu per tu, con Francesco Terzago, in programma sabato 01/02 dalle ore 15.30 in Via Roma 62 e promosso da Lilium Spazio Medico. Immaginate un tavolino, due sedie e un poeta: fermatevi, sedetevi, e lasciatevi guidare dalle parole. Sarà un momento unico, intimo, e ricco di significato. Un’esperienza che vi porterà a scoprire quanto la poesia non sia solo arte, ma anche uno straordinario strumento di cura: per l’anima, per le emozioni, per la mente.
Cuore, cervello, parole: la poesia, come un abbraccio, avvicina le persone e promuove il benessere emotivo e psicologico, per ognuno di noi, in ogni fase della nostra vita. Scopri di più sull’evento e ottieni il tuo biglietto gratuito.