Lilium – Spazio Medico

Spazio Metamorfosi: il nuovo paradigma della cura integrata per l’obesità

A cura del team Lilium Spazio Medico via Roma 62, Cuneo

Spazio Metamorfosi: il nuovo paradigma della cura integrata per l’obesità

L’obesità non è una colpa. Non è pigrizia, non è debolezza, non è mancanza di volontà. È una malattia cronica, progressiva e complessa, riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e anche dal Parlamento italiano, che l’ha inserita ufficialmente come patologia sociale e invalidante.
Un cambio di paradigma storico, che segna la fine di decenni di pregiudizi e colpevolizzazioni.

In Italia oltre 25 milioni di persone convivono con il peso dell’obesità o del sovrappeso grave. Un peso che va ben oltre l’aspetto estetico: aumenta il rischio di diabete, ipertensione, apnee notturne, patologie cardiovascolari, infertilità, depressione, dolori articolari. Riduce l’aspettativa di vita fino a dieci anni. Ma soprattutto, toglie libertà: di muoversi, di respirare, di guardarsi allo specchio senza dolore. Quando il corpo pesa, spesso pesa anche l’anima.

Per troppo tempo l’obesità è stata raccontata come il risultato di comportamenti sbagliati: mangiare troppo, muoversi poco. Ma la scienza oggi ci dice chiaramente che non è così semplice.
Il 95% delle diete fallisce nel medio-lungo termine. Anche quando il paziente riesce a perdere peso, quasi sempre lo riprende. Non perché non abbia disciplina, ma perché il suo corpo rema contro: il metabolismo rallenta, gli ormoni della fame si attivano, il cervello interpreta la dieta come una carestia e scatena ogni allarme possibile. Perdere peso vuol dire remare contro meccanismi ancestrali di sopravvivenza, e non si può pensare che la sola forza di volontà basti.
È la biologia a parlare: ormoni, sonno, traumi, metabolismo, solitudine e abitudini radicate intrecciano una trama che va oltre il semplice conteggio calorico.

La legge approvata nel 2024 sancisce l’obesità come patologia cronica sociale, un passo fondamentale, che non è solo un dettaglio burocratico: se l’obesità è malattia, allora va trattata come tale, con la stessa dignità con cui si affrontano diabete o ipertensione. Ciò apre la strada a nuove possibilità terapeutiche, dall’uso regolamentato dei farmaci innovativi – come gli analoghi del GLP-1 (Ozempic, Wegovy) capaci di ridurre il peso fino al 20% – alla chirurgia bariatrica. Con una consapevolezza imprescindibile: nessuno strumento è risolutivo da solo.

Se l’obesità è complessa dal punto di vista clinico, lo è ancor di più sul piano sociale. La percezione dell’obesità vari in base alla personalità: persone con tratti nevrotici tendono a parlarne in modo più negativo e a vivere con maggiore paura il sovrappeso; quelle coscienziose sviluppano talvolta una vera e propria “fobia del grasso”, interiorizzando modelli sociali irrealistici. Questo significa che l’obesità non pesa solo sul corpo, ma anche sulla vita sociale, sulle relazioni, sull’autostima e sulla salute psicologica. Lo stigma ferisce tanto quanto le patologie fisiche, generando isolamento, ansia, depressione. Curare l’obesità significa allora anche combattere la discriminazione, cambiare narrazione, restituire dignità.

Quando l’obesità raggiunge livelli patologici – BMI superiore a 40, o compreso tra 35 e 40 in presenza di comorbidità – la chirurgia bariatrica diventa un’opzione concreta. Sleeve gastrectomy, bypass gastrico e altre tecniche mini-invasive possono portare a un calo ponderale importante, con benefici clinici rapidi e duraturi. Ma attenzione: la chirurgia non è una bacchetta magica. È una tappa, non il traguardo. Senza un cambiamento nello stile di vita, senza supporto psicologico, senza riabilitazione motoria e nutrizionale, anche l’intervento più riuscito rischia di fallire nel lungo periodo.

Per questo i protocolli più moderni includono educazione alimentare, attività fisica personalizzata, psicoterapia e un follow-up clinico costante. Solo l’integrazione permette di trasformare un intervento in un vero cambiamento di vita.

Oggi la medicina concorda: l’obesità non si cura con una dieta, né con un farmaco, né con un intervento chirurgico isolato. Si cura con un approccio integrato e multidisciplinare, capace di prendersi carico dell’intera persona.

Serve un team che unisca la competenza del chirurgo, la precisione del dietologo, l’umanità dello psicoterapeuta, la visione dell’endocrinologo, la sensibilità della dietista, la tecnica del fisioterapista, l’esperienza del cardiologo e del neurologo. Un team che non giudichi, ma accompagni. Che guardi oltre la bilancia, verso la salute, la dignità e il futuro del paziente.

Da questa visione nasce lo Spazio Metamorfosi, un nuovo percorso integrato ideato da Lilium Spazio Medico per la presa in carico del paziente in sovrappeso, con obesità ed in generale con disturbi metabolici. Un luogo dove la multidisciplinarietà prende forma concreta. Qui il paziente non è mai lasciato solo: una Clinical Manager coordina il percorso, accompagna passo dopo passo, garantisce continuità e personalizzazione.

L’équipe, guidata dal Dott. Andrea Gattolin, comprende chirurgo bariatrico, dietologi e dietiste, endocrinologi, psicoterapeuti specializzati in disturbi del comportamento alimentare, fisioterapisti e chinesiologi, cardiologi, neurologi e radiologi. Ogni figura contribuisce a costruire un progetto su misura, che tenga conto non solo della clinica, ma anche della dimensione psicologica e sociale del peso.

Laddove vi sia l’indicazione alla chirurgia bariatrica, l’intervento viene eseguito in una struttura di eccellenza specializzata, accuratamente selezionata, con la quale il poliambulatorio collabora stabilmente. Il team di Spazio Metamorfosi si occupa di accompagnare il paziente lungo tutto il percorso: dalla valutazione multidisciplinare preliminare, all’idoneità chirurgica, fino al follow-up post-operatorio. Grazie a questa sinergia con centri chirurgici certificati e all’adozione del protocollo ERAS (Enhanced Recovery After Surgery), i pazienti possono vivere un’esperienza di intervento sicura, con recupero rapido, degenze brevi e ritorno precoce alle proprie attività quotidiane. La chirurgia diventa così una tappa importante di un progetto più ampio, inserita in un percorso integrato che comprende sostegno psicologico, educazione alimentare, riabilitazione motoria e monitoraggio clinico. Solo in questo modo l’intervento non resta un episodio isolato, ma si trasforma in un vero strumento di cambiamento e di salute duratura.

Non tutti i pazienti obesi sono candidabili alla chirurgia bariatrica. Alcuni non lo sono per criteri clinici, altri per controindicazioni psicologiche. In questi casi, lo Spazio Metamorfosi offre un percorso terapeutico conservativo intensivo, con lo stesso livello di attenzione e personalizzazione. L’obiettivo resta sempre lo stesso: aiutare il paziente a riappropriarsi della propria salute, autonomia e qualità di vita.

Spazio Metamorfosi non è solo un percorso all’interno di un poliambulatorio, ma un luogo di rinascita: qui si combatte lo stigma, si restituisce salute, si accompagna il paziente verso una nuova libertà. Il nome Metamorfosi racconta il cuore del progetto: non un semplice cambiamento estetico, ma una trasformazione profonda, che coinvolge corpo, mente ed emozioni, restituendo alla persona salute, dignità e libertà. Perché la vera cura non è solo perdere peso, ma ritrovare se stessi.

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