A cura del Team Terza Età LILIUM SPAZIO MEDICO, via Roma 62 Cuneo
Spazio Lilium Argento in Movimento: dove la terza età diventa tempo di scoperta, benessere e relazione
Invecchiare bene è possibile. Ma non è solo una questione di fortuna o genetica: è una scelta, un percorso che si costruisce giorno dopo giorno, investendo nelle proprie risorse fisiche, mentali ed emotive. È questo il cuore dell’invecchiamento attivo, un approccio che valorizza il ruolo della persona anziana nella società, ne sostiene l’autonomia, ne stimola le capacità residue e promuove nuove forme di partecipazione e benessere. Nel segno di questa visione nasce Spazio Lilium Argento in Movimento, un ambiente innovativo, accogliente e dedicato completamente alla terza età, un luogo pensato per prendersi cura dell’anziano a 360 gradi, grazie alla presenza di un team multidisciplinare. Il cuore dello spazio, oltre alle valutazioni multidimensionali a cura del medico geriatra, del fisiatra e del neuropsicologo, è rappresentato da laboratori esperienziali mirati alla stimolazione mentale, alla riabilitazione fisica e cognitiva, alla cura della persona nella sua interezza. Si tratta di laboratori nati dall’incontro tra scienza, creatività e cura.
Computer Game Therapy nella terza età: una nuova palestra per mente, emozioni e relazioni
Quando si pensa ai videogiochi, è facile immaginare adolescenti assorti davanti a uno schermo, controller alla mano. Eppure, negli ultimi anni, una nuova e sorprendente realtà si sta facendo strada: i videogiochi come strumento terapeutico anche per le persone anziane.
Con l’avanzare dell’età, le funzioni cognitive possono andare incontro a un naturale rallentamento. La Computer Game Therapy sfrutta il potere coinvolgente del gioco per offrire agli anziani una palestra mentale efficace e stimolante, in grado di lavorare su: attenzione selettiva e divisa, migliorando la capacità di focalizzarsi su uno stimolo o di gestire più attività contemporaneamente; memoria di lavoro e memoria episodica, potenziando la capacità di mantenere e rielaborare informazioni, e di richiamare esperienze vissute; flessibilità cognitiva e velocità di elaborazione, stimolando la capacità di adattarsi a nuove situazioni e di rispondere più rapidamente; orientamento spaziale e problem solving, grazie a giochi esplorativi o di strategia.
Non è solo la mente a beneficiarne: il videogioco, in quanto esperienza attiva, narrativa e immersiva, favorisce anche una connessione profonda con le emozioni.
Il laboratorio di Computer Game Therapy non è mai un’esperienza individuale e isolata. Il suo cuore è la relazione: con il terapeuta, con gli altri partecipanti, con i personaggi del gioco. Anche per chi vive forme di ritiro sociale, il gioco diventa un “ponte” per riavvicinarsi all’altro in modo sicuro e divertente.
Ed una delle meraviglie della Computer Game Therapy è che non servono competenze tecnologiche pregresse: il laboratorio è strutturato per guidare ogni persona passo dopo passo, utilizzando dispositivi intuitivi e giochi accessibili. Il focus non è “giocare bene”, ma giocare insieme, con curiosità, leggerezza e apertura.
Harp Care: la delicatezza dell’arpa al servizio di mente e corpo
C’è un momento in cui il suono non è più solo melodia, ma si fa cura. È da questo incontro tra suono e intenzione che nasce Harp Care, un laboratorio che intreccia musica e salute, emozione e riabilitazione, mente e corpo.
Harp Care è un’esperienza. È un laboratorio, ma prima ancora è uno spazio delicato e protetto in cui ci si prende cura di sé attraverso l’arpa. Lontano dall’idea della performance musicale, qui non si impara a suonare “per gli altri”, ma a ri-suonare dentro se stessi. Il suono dell’arpa, con le sue qualità uniche, accompagna le persone in un percorso dolce ma profondo di riconnessione: con il proprio corpo, con le emozioni, con la calma interiore.
Uno degli effetti più immediati del laboratorio Harp Care è il rilassamento mentale: l’ascolto profondo dei suoni favorisce la concentrazione, la consapevolezza del momento presente, e offre uno spazio interiore dove le emozioni possono fluire senza giudizio. Ma Harp Care non si ferma al solo livello emotivo e mentale. Ogni gesto sullo strumento – pizzicare le corde, regolare la tensione, ascoltare e rispondere – coinvolge mani, dita, polsi, braccia. Si tratta di un’attività raffinata e precisa, che stimola la motricità fine in modo dolce, naturale e progressivo. Per questo il laboratorio trova applicazione anche in ambiti riabilitativi, come il recupero post-infortunio o post-operatorio (soprattutto delle mani e degli arti superiori), la riabilitazione neuromotoria (es. in seguito a ictus o patologie neurologiche degenerative), il supporto nelle malattie reumatiche e nelle forme di artrosi, la stimolazione psicomotoria negli anziani o in persone con difficoltà motorie lievi.
Laboratorio di scrittura autobiografica: un dono di sé per sé, soprattutto nella terza età
C’è un tempo nella vita in cui la parola torna ad avere un sapore diverso. Più intenso. In quel tempo – che spesso coincide con la terza età – l’urgenza non è più quella di correre, ma di comprendere. E cosa può accompagnare meglio questo cammino di comprensione se non la scrittura autobiografica? Scrivere di sé, raccontare la propria storia, non è solo un esercizio di memoria. È un gesto potente e trasformativo, una pratica che cura, nutre, chiarisce. Ed è proprio in età matura che questa voce può rivelarsi nella sua forma più autentica. Arrivati a un certo punto della vita, ci si accorge che non basta più “aver vissuto”. Si avverte il bisogno di rimettere insieme i pezzi, di ricucire i frammenti della memoria con un filo narrativo che dia senso al tutto. La scrittura autobiografica è esattamente questo: un filo d’oro che collega passato e presente, una bussola che orienta anche quando la mappa sembra perdersi tra le pieghe del tempo.
Scrivere stimola la memoria, mantiene attivo il pensiero, affina la capacità di analisi e di connessione tra eventi. È un’ottima palestra per il cervello, un modo per “allenarlo” con dolcezza, proteggendo la lucidità e la vivacità mentale. Ma scrivere la propria autobiografia è anche un atto di trasmissione. Si lascia qualcosa ai figli, ai nipoti, al mondo. Un patrimonio di esperienze che non finisce con noi ma che diventa testimonianza, guida, voce nel tempo. È un modo di “rimanere”, di donare la propria storia come un faro per chi verrà. Non servono doti letterarie, basta il desiderio di raccontarsi. Non è importante lo stile, ma la sincerità. Basta anche un piccolo episodio, una cartolina, un ricordo d’infanzia: da lì si può cominciare.
Vi aspettiamo sabato 12 aprile alle ore 9 per l’Open Day di Spazio Lilium Argento in Movimento: sarà l’occasione per conoscere da vicino gli operatori, scoprire le attività e vivere in anteprima alcuni momenti laboratoriali. Perché invecchiare non significa fermarsi, ma muoversi in nuove direzioni. Con cura, con consapevolezza, con gioia.
L’evento è gratuito con obbligo di prenotazione: eventi@spaziomedico-lilium.it o 0171.693530