A cura del team Lilium Spazio Medico, via Roma 62 Cuneo
Una sfida che non annoia mai: la prevenzione al femminile dall’infanzia alla terza età
Nel complesso noi Italiani siamo tra le popolazioni maggiormente longeve al mondo e una di quelle in cui le donne vivono più a lungo degli uomini. Vivere a lungo, però, non significa necessariamente vivere bene: molti, con l’avanzare dell’età, sviluppano problemi di salute, soprattutto il genere femminile. Si può quindi facilmente comprendere come la salute della donna sia fondamentale a tutte le età e in tutti i contesti sociali vissuti. La prevenzione è il fattore determinante per migliorare lo stato di salute ed evitare poi problemi futuri. Fare prevenzione significa, innanzitutto, garantire anche alle donne i migliori percorsi di cura, rafforzando il concetto di centralità del paziente e di personalizzazione delle cure stesse. Ecco perché è stato particolarmente importante il riconoscimento, nel 2019, dell’adozione anche in Italia del concetto di Medicina di Genere, definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come lo studio dell’influenza delle differenze biologiche, che sono definite dal sesso, e socio-economiche e culturali, che sono definite dal genere, sullo stato di salute e di malattia di ogni persona.
Nell’ultimo secolo la donna ha guadagnato 25 anni di vita, ma al costo della sua qualità per l’accumulo progressivo di malattie: diventa pertanto cruciale identificare i fattori di rischio modificabili che contribuiscono a questo stato di “disabilità”… perché essere donna è un vantaggio da difendere e conquistare con l’impegno individuale alla salute e alla prevenzione!
Ci sono patologie più tipiche legate all’età: in quella pediatrica le bambine sono esposte ad un maggior rischio di displasia dell’anca, scoliosi, pubertà precoce, celiachia e disturbi del comportamento alimentare; nella fascia di età compresa fra i 10 e i 50 anni i problemi riguardano l’apparato riproduttivo: basti pensare ai disturbi del ciclo mestruale, alla prevenzione delle gravidanze indesiderate e delle malattie sessualmente trasmissibili, alla gravidanza e al parto, ai tumori dell’apparato genitale e della mammella. Nel corso dell’intera vita, le donne sono maggiormente colpite da malattie autoimmuni, depressione e ansia, cefalea ed emicrania, malattie della tiroide, calcolosi, osteoporosi, morbo di Alzheimer, cataratta, artrosi, artrite e ictus.
La prevenzione è un percorso che dovrebbe iniziare ancor prima della nascita attraverso le misure adottate dai futuri genitori in previsione del concepimento e durante la gravidanza, perché il rischio di sviluppare in età adulta alcune malattie non trasmissibili come ad esempio l’ipertensione, l’obesità, il diabete mellito, l’infarto miocardico e l’ictus può essere influenzato dallo stato di salute della mamma e dell’ambiente intrauterino nel corso della gravidanza.
A partire dall’infanzia e dall’adolescenza, anche in considerazione del fatto che la donna è più suscettibile dell’uomo ai danni indotti da fumo, eccessivo consumo di alcolici, sedentarietà e intolleranza al glucosio, bisogna imparare ad adottare stili di vita corretti per ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, metaboliche e neoplastiche: un corretto stile di vita non può prescindere da una sana alimentazione e da una regolare attività fisica. In questa delicata fase della vita, in cui i cambiamenti somatici sono molto rapidi, si completa la maturazione sessuale con la evidenziazione dei caratteri sessuali secondari e si assiste ad un importante sviluppo intellettuale, una corretta educazione alimentare è funzionale anche alla prevenzione dei disturbi dell’alimentazione. La prima adolescenza è il periodo per iniziare a prevenire anche le gravidanze indesiderate e le malattie sessualmente trasmissibili. Non bisogna dimenticare di sfruttare l’opportunità offerta dalla vaccinazione contro il papillomavirus che protegge dalla quasi totalità dei tumori del collo dell’utero e da un’alta percentuale dei tumori della vagina, della vulva, dell’ano e del cavo orale.
Durante il periodo fertile, se si è in cerca di una gravidanza, è fondamentale prepararsi al meglio facendo una consulenza ginecologica preconcezionale e cominciando ad assumere acido folico a partire da almeno un mese prima del concepimento. A proposito della riproduzione, un altro tema che sta diventando sempre più importante è la preservazione della fertilità sia femminile che maschile, soprattutto in campo oncologico. Infatti oggi sono disponibili diverse tecniche per dare una concreta possibilità di procreare nel futuro, nonostante una diagnosi di tumore. In età adulta prevenzione significa anche fare una visita ginecologica annuale, controllare regolarmente peso e pressione, e aderire ai programmi di screening per i tumori del collo dell’utero e della mammella che sono in grado di dimezzare il rischio di morte per queste neoplasie.
Nell’età della premenopausa, e quindi intorno ai 40-42 anni, e della menopausa, possono comparire disturbi da non sottovalutare che possono influenzare la qualità della vita in questa fase della vita della donna. La principale causa di mortalità femminile sono le malattie cardiovascolari: la maggiore aspettativa di vita delle donne è accompagnata sino alla menopausa da un minor rischio cardio-cerebrovascolare rispetto agli uomini, favorito dalla protezione ormonale naturale estro-progestinica tipica dell’età fertile, ma il rischio della donna di andare incontro ad eventi cardiovascolari che, dai 55 ai 75 anni si equivale a quello degli uomini, superati i 75 aumenta notevolmente rispetto al sesso maschile. Diventa pertanto importante effettuare una visita cardiologica almeno una volta l’anno, oltre a prestare sempre molta attenzione all’alimentazione che è decisamente importante anche in considerazione della ridistribuzione del grasso corporeo che si verifica in menopausa e che spesso è legata all’aumento del rischio cardiovascolare.
In questo periodo della vita della donna, poi, possono svilupparsi malattie della tiroide come ipotiroidismo e ipertiroidismo, gozzo e noduli tiroidei: è estremamente importante un controllo della funzionalità tiroidea anche attraverso un’ecografia endocrinologica. La cataratta, tra tutte le patologie oculari, è la più frequente e comune, e può avere un esordio precoce già dai 40-45 anni con riduzione della vista. In genere, intorno ai 50 anni è fisiologico che il cristallino inizi a indurirsi, ma alcune situazioni come traumi, diabete, terapie con farmaci cortisonici possono accelerare il processo: ecco che diventa utile una visita oculistica per la prevenzione della cataratta. La popolazione femminile, nella fascia di età tra i 50 e gli 80 anni, è maggiormente soggetta a fratture ossee spontanee e a fragilità scheletrica che possono riguardare l’intera colonna vertebrale, le ossa lunghe e il bacino: la prevenzione dell’osteoporosi, quindi di una patologia che si manifesta generalmente in menopausa, e che si può intercettare precocemente con la densitometria ossea, inizia sin dall’adolescenza! È stato documentato che determinati tipi di attività fisica, quelli che maggiormente sollecitano lo scheletro, riducono il rischio di sviluppare l’osteoporosi in età avanzata. Per vivere bene da anziani è fondamentale giocare d’anticipo quando si è giovani… ancor più se si è donna!
Essere donna è affascinante e, come scrisse Oriana fallaci, “è un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai”.