Lilium – Spazio Medico

Quando nasce una mamma: i consigli dell’ostetrica

A cura della Dott.ssa Silvia Garelli, ostetrica presso LILIUM SPAZIO MEDICO, via Roma 62 – Cuneo

Quando nasce una mamma: i consigli dell’ostetrica

Quando nasce un bambino nascono anche una mamma e un papà. Si tratta di un periodo intenso sotto ogni aspetto, in cui la donna, nello specifico, sperimenta importanti cambiamenti fisici, attraversa emozioni forti, talvolta inaspettate.

E se in passato l’ostetrica era considerata una figura importante soprattutto durante la gravidanza e al momento del parto, in questi ultimi anni si è iniziato a capire come il suo aiuto, in realtà, sia prezioso anche dopo, fornendo tutta una serie di consigli su come gestire il delicato periodo del post partum, sia per quanto riguarda la cura del neonato sia rispetto al recupero della mamma. L’ostetrica nel post parto è sempre pronta a dare una mano e a intervenire in caso di difficoltà ed emergenze, ma il suo ruolo va oltre il sostegno meramente pratico: si tratta di una figura importante anche dal punto di vista psicologico, e affidarsi a un’ostetrica nel dopo parto è un bellissimo regalo che una neomamma può fare a se stessa e al suo bambino.

A proposito di consigli utili, abbiamo chiesto alla Dott.ssa Silvia Garelli, che svolge la sua professione di Ostetrica in Lilium Spazio medico, di dare alcune indicazioni utili a tutte le donne che si affacciano al meraviglioso mondo della maternità ma che spesso sono attanagliate da dubbi o perplessità, dal recupero dopo il parto alle difficoltà legate all’allattamento.

Quanto tempo deve passare dal parto cesareo perché si possano riprendere le normali attività? 

Dipende da cosa si intende per “normali attività”. Già dal giorno dell’intervento la donna, adeguatamente supportata, si alza in piedi e cammina, può recarsi in bagno e accudire il bambino. A domicilio integrerà le normali attività quotidiane in modo graduale e sempre in relazione con il proprio sentire. È importante rimanere in ascolto delle proprie percezioni corporee: il dolore è una guida che permette il sentire dei bisogni, quindi quando coricarsi, quando passeggiare, quando riposare e quando dormire.

È normale che dopo un parto il ciclo possa in alcuni casi diventare irregolare?

Dopo il parto la riorganizzazione ormonale richiede un tempo di “ripristino”, legato ad ormoni sia della gravidanza che dell’allattamento. È quindi normale che la mestruazione subisca importanti cambiamenti e che riprenda un ritmo armonico al termine dell’esogestazione, dell’allattamento o anche più tardi.

I punti post parto, conseguenza di una lacerazione spontanea oppure dell’episiotomia, possono infettarsi? Cosa favorisce un normale recupero?

La ferita perineale ha bisogno di cure proprie, perché, oltre alle necessità di qualsiasi lacerazione, si trova a continuo contatto con le lochiazioni del dopo parto, quindi in una situazione di caldo e umido che ne allunga i tempi di guarigione. L’igiene intima in puerperio, importante anche quando non ci sono punti, ne favorisce il normale recupero: dopo il parto è indicato lavarsi con acqua fresca ogni volta che si va in bagno e con un detergente intimo specifico 2-3 volte al giorno. Il riposo materno, inteso non come lo stare a letto, ma come un lento ricominciare con le attività della vita domestica e piano piano integrare le altre attività quotidiane, aiuta nella guarigione, così come alcune precauzioni come evitare il sollevamento di pesi o passare molte ore in piedi fino al completo assorbimento dei punti. Infine è bene iniziare da subito con la ginnastica del pavimento pelvico.

Quando è consigliabile una visita ginecologica dopo il parto?

In tutti i casi di patologia del puerperio: in caso di perdite vaginali eccessive o maleodoranti, purulente, per esempio, in caso di dolore o malessere in sede di sutura, o malessere generalizzato, per patologie dell’allattamento, per rialzi di temperatura o pressione.. si possono contattare il proprio medico di base, ostetrica o ginecologo curante per una visita di controllo.

È frequente e naturale che dopo il parto non ci si senta del tutto a proprio agio con il proprio corpo, in particolare con la pancia, vuota ma prominente: è consigliabile l’utilizzo della guaina?

Il corpo impiega circa 9 mesi ad espandersi per accogliere, contenere e dare alla luce un bambino, è quindi ipotizzabile che ci vogliano altri 9 mesi per riprendere tono e forma fisica, ma è comunque normale cambiare curve e lineamenti. Riconoscere il processo della nascita non come un evento di un giorno, ma come un percorso a lungo nel tempo, permette di accogliere i tempi di adattamento graduale come salutari. In questo periodo è comunque sconsigliato l’utilizzo di una guaina contenitiva, perché il suo utilizzo si sostituisce all’attivazione della muscolatura addominale che invece gradatamente riprende funzioni e sede.

Quali cibi prediligere per favorire l’allattamento al seno?

Il gusto si sperimenta già durante la gravidanza nel grembo materno, per cui una donna che si sia alimentata in modo vario già durante la gestazione può continuare con la sua alimentazione anche in allattamento. Anzi la gravidanza, l’allattamento e l’integrazione di cibi solidi al neonato sono momenti in cui è possibile avviare una alimentazione salutare per tutta la famiglia. Ci sono comunque erbe considerate galattogoge, cioè che favoriscono la produzione di latte, da assumere quando ce n’è bisogno.

Quanto incide la componente psicologica nella difficoltà ad allattare?

In questo momento storico di isolamento sociale la donna in allattamento si trova molto sola sia nell’affrontare il momento sia nell’effettuare scelte che riguardano la salute del bambino, a partire dalla sua nutrizione. Per questo si effettuano già in gravidanza percorsi di informazione e preparazione, per attivare strategie e risorse da richiamare al bisogno. È quindi importante avere una professionista di riferimento durante l’allattamento, per poter effettuare delle scelte in modo consapevole e veramente informato, sia dal punto di vista delle conseguenze sul piano fisico che su quelle sul piano comportamentale, nell’immediato e nel lungo termine.

Seno gonfio e dolente in allattamento: come distinguere un ingorgo mammario da una vera e propria mastite? Come comportarsi in un caso o nell’altro?

Ingorgo e mastite sono due eventi completamente differenti. Il primo caso è una situazione di salute legata alla presenza di molto latte nei dotti che non sono completamente svuotati, solitamente associata a tensione e dolore localizzato o diffuso. Va quindi trattato con impacchi caldo umidi, massaggio e spremitura, alternanza nelle posizioni di attacco del neonato e solitamente si risolve dopo la poppata. La mastite è invece già un processo infettivo, che può avere diverse cause e i cui sintomi si riconducono ad aumento della temperatura corporea, dolore, rossore e gonfiore in una zona localizzata di una sola delle due mammelle. Richiede un trattamento medico, per cui è necessario contattare un professionista.

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