Lilium – Spazio Medico

Un’estate da raccontare: la libertà di leggere, e di farlo come ci piace

A cura della Dott.ssa Silvia Re, psicoterapeuta di Lilium Spazio Medico via Roma 62, Cuneo

Un’estate da raccontare: la libertà di leggere, e di farlo come ci piace

Ci sono momenti, nel corso dell’anno, che spontaneamente ci spingono a fare bilanci, a formulare propositi, a riflettere su quanto velocemente scorra il tempo. La fine dell’anno scolastico è, senza dubbio, uno di questi.

Da una parte, i ragazzi: da settimane contano i giorni che li separano dalle tanto attese vacanze. Immaginano un tempo finalmente vuoto ma traboccante di promesse, giornate calde da trascorrere con gli amici, viaggi, attività estive. Lo zaino scolastico, con tutto il suo contenuto, viene abbandonato in un angolo della stanza. Qualcuno affronterà i compiti estivi subito, tutti d’un fiato, per togliersi il pensiero; altri, di fronte all’apparente immensità del tempo libero, li rimanderanno agli ultimi giorni.

Dall’altra parte, i genitori: i cui ritmi lavorativi spesso non coincidono con quelli scolastici, e che si trovano a dover organizzare il tempo dei figli tra attività, centri estivi, vacanze familiari. Su tutto, incombe la preoccupazione di tenere i ragazzi occupati, ovviamente per affidarli alla cura di adulti responsabili, ma soprattutto per evitare che si annoino, che restino incollati a schermi e videogiochi.

Insomma, anche il tempo di vacanza deve essere pianificato, riempito, regolato: non si può perdere tempo, l’ozio è il padre dei vizi, recita la saggezza popolare. Eppure, è curioso notare che l’etimologia della parola “vacanza” rimanda proprio al concetto di vuoto, di libertà. Un periodo libero, in cui — ben venga — possa trovare spazio anche la noia. È proprio nel tempo vuoto che possiamo inventare, creare, riposare, riflettere e, perché no, leggere.

 


Spesso le famiglie riferiscono che i figli non vogliono leggere, che non amano farlo. In un mondo saturo di stimoli rapidi e seducenti — basti pensare allo scorrere vorticoso di notizie e immagini sui cellulari — la lettura viene relegata a compito scolastico, quindi esclusa dal tempo estivo, o peggio, percepita come attività obsoleta, “da vecchi”. Chi ha voglia di perdere tempo con un libro?

Eppure, la letteratura per ragazzi offre un panorama ricchissimo e affascinante. Le librerie propongono un’infinità di titoli, generi, autori; lo stesso fanno le biblioteche dedicate all’infanzia e all’adolescenza. E allora ecco il paradosso: un’offerta sconfinata, una domanda decisamente timida.

La vera domanda, quindi, non è perché si legga così poco, ma come si possa incentivare il piacere della lettura.
Molti genitori dedicano tempo alla lettura ad alta voce per i propri bambini, frequentano librerie e biblioteche, scelgono con cura albi illustrati di qualità, con trame coinvolgenti. Tuttavia, a un certo punto, l’interesse sembra affievolirsi.
In effetti, il percorso verso una lettura autonoma è lungo e impegnativo. Per alcuni bambini è particolarmente faticoso, e si sa: nessuno ama fare ciò in cui si sente in difficoltà. Spesso, di fronte a bambini che leggono con fatica, ripetiamo: “Leggi di più, così migliori”. Ma il miglioramento richiede tempo, mentre le difficoltà sono immediate, e quindi scoraggianti.
La lettura, così, diventa un compito, un “allenamento”, un’attività sottoposta a valutazione. E in questo modo perde la sua forza più grande: il piacere.
Noi adulti, dunque, abbiamo un compito fondamentale: restituire alla lettura il suo valore di piacere e scoperta.
Come? Scegliendo libri belli, leggendo insieme, lasciando che siano i bambini a scegliere le storie, che si tratti di fumetti, narrativa o fantasy. Concedendo la libertà di leggere come si desidera: partendo dalla fine, saltando pagine, abbandonando un libro a metà se non piace.

È utile, per noi adulti, ripassare di tanto in tanto i diritti del lettore di Daniel Pennac, che ci ricordano proprio questo: ogni lettore ha il diritto di leggere ciò che vuole, nel modo che preferisce, come in un viaggio affascinante e personale.
E non è necessario acquistare libri: basta frequentare con regolarità le biblioteche comunali, che solitamente dispongono di ampie sezioni dedicate ai più giovani.

In fondo, è difficile definire i libri in base all’età o al genere: se esiste una letteratura per ragazzi, perché non una per anziani? Per uomini? Per donne? In realtà esistono i libri, punto. Tanti, meravigliosi, infiniti. Così tanti che una sola vita non basta a leggerli tutti.
Trasmettere ai più piccoli l’amore per la lettura significa donare loro un tesoro prezioso: la possibilità di ritrovarsi nelle storie degli altri, di viaggiare con la fantasia in epoche e luoghi lontani, di trovare conforto, svago, compagnia. E non è cosa da poco.

Allora, diamo a noi adulti un solo compito per le vacanze: lasciamo che siano davvero un tempo “vacante”. Proviamo a programmare ferie senza corse, con tempi morbidi, gustando la compagnia delle persone care, magari condividendo la lettura rilassata di un libro.
Senza obiettivi, senza prestazioni, senza aspettative. Semplicemente leggendo, insieme.

 

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